Aumento dell’età pensionabile, ma qualcuno ne è esente: chi si salverà dai nuovi requisiti

La riforma delle pensioni rappresenta un cambiamento significativo nel panorama previdenziale italiano, con implicazioni importanti per i lavoratori. Ci sono cambiamenti non belli, ma qualcuno la scamperà.

La questione delle pensioni è tornata prepotentemente alla ribalta, con l’attenzione focalizzata sull’aumento dei requisiti di accesso a partire dal 2027. Le proiezioni suggeriscono che, con incrementi biennali, l’età pensionabile potrebbe superare i 68 anni entro il 2040. Questa prospettiva, basata su dati demografici dell’ISTAT e calcoli della Ragioneria di Stato, ha sollevato preoccupazioni tra i lavoratori, anche se al momento non ci sono provvedimenti ufficiali in atto.

Donna pensione
Ci può evitare questi inasprimenti? (cnim.it)

Con l’inasprimento dei requisiti, molti si trovano a dover riconsiderare i propri piani pensionistici. Chi, ad esempio, aveva programmato di andare in pensione a 67 anni si troverà a dover aspettare tre mesi in più, un cambiamento che può rivelarsi significativo per tanti. La soglia per accedere alla pensione anticipata subirà anch’essa un innalzamento, passando a 43,1 anni per gli uomini e 42,1 anni per le donne. Questa situazione potrebbe portare a uno slittamento del traguardo pensionistico, generando ansia tra coloro che si avvicinano al termine della propria carriera.

Cosa cambia nel 2027 per le pensioni?

A partire dal 2027, chi desidera accedere alla pensione di vecchiaia dovrà attendere tre mesi in più, portando l’età pensionabile da 67 a 67 anni e 3 mesi. Ogni due anni, si prevede un incremento della durata, fino a raggiungere i 68 anni e 1 mese nel 2040. Questo cambiamento si applica anche alla soglia contributiva per le pensioni anticipate, che passerà a 43 anni e 11 mesi.

Per esempio, una persona nata nel 1960 che avrebbe dovuto andare in pensione al compimento dei 67 anni, si vedrà posticipare la decorrenza della pensione. Se compie 67 anni tra ottobre e dicembre 2027, la pensione slitterà al 2028. Analogamente, chi sperava di raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contributi nel 2027 dovrà affrontare un’attesa di almeno tre mesi per il pagamento del primo rateo.

Soldi monete
Cosa cambia nel 2027 per le pensioni? (cnim.it)

Con l’inasprimento delle regole pensionistiche, molti lavoratori si stanno già attivando per cercare alternative. Alcuni potrebbero decidere di riscattare contributi, come quelli universitari, per raggiungere i requisiti entro il 2026. Questa strategia potrebbe rivelarsi cruciale per evitare lo slittamento della pensione.

Chi può evitare questi inasprimenti?

E chi è disoccupato e riceve la Naspi potrebbe considerare l’Ape sociale o la Quota 41 precoci. Questi strumenti consentono di fruire della Naspi per 24 mesi prima di passare alla richiesta di pensione. In tal modo, un lavoratore che perde il lavoro oggi potrebbe programmare un’uscita anticipata con l’Ape sociale nel 2027, evitando così l’impatto degli aumenti previsti.

L’Ape sociale e la Quota 41 precoci rappresentano due potenziali scialuppe di salvataggio per chi teme gli aumenti dei requisiti pensionistici. Un lavoratore che perde il lavoro e ha diritto a 24 mesi di Naspi può pianificare di richiedere l’Ape sociale o la Quota 41, accedendo così alla pensione senza dover affrontare i futuri inasprimenti.

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Chi può evitare questi inasprimenti? (cnim.it)

Queste opzioni non solo offrono un’uscita anticipata dal mondo del lavoro, ma possono anche salvaguardare i lavoratori dall’innalzamento dell’età pensionabile, consentendo loro di evitare di rimanere in servizio più a lungo del previsto. Così facendo, si potrebbe evitare l’attesa di tre mesi in più nel 2027 e, potenzialmente, i 68 anni di età nel 2040.

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