Se il Caf ha commesso un errore nella compilazione dell’ISEE, puoi avere un lauto risarcimento: ti spiego subito la procedura.
Compilare correttamente l’ISEE è fondamentale per accedere a bonus e agevolazioni. Un errore nella dichiarazione può comportare la perdita di prestazioni economiche o, al contrario, l’obbligo di restituire somme percepite senza averne diritto.
![isee sbagliato risarcimento](https://www.cnim.it/wp-content/uploads/2025/02/errore-ISEE-1.jpg)
Se l’errore è dovuto a una disattenzione del Caf, il contribuente ha diritto a richiedere un risarcimento per il danno subito. Ma quando il Caf è il responsabile di questo errore? E come si può ottenere il risarcimento? Vediamo passo dopo passo quali sono i diritti del contribuente e le azioni da intraprendere.
In quali casi è il Caf il responsabile di un errore all’interno dell’ISEE?
I Centri di Assistenza Fiscale (Caf) sono autorizzati dall’Agenzia delle Entrate a fornire supporto nella compilazione del modello ISEE, ma sono anche soggetti a controlli e sanzioni in caso di errori ripetuti.
Il Caf è responsabile quando:
- Compila in modo errato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), inserendo dati sbagliati per negligenza.
- Non informa il contribuente sulle responsabilità derivanti da errori e omissioni nella dichiarazione.
- Non trasmette correttamente la DSU all’Inps nei tempi previsti, causando ritardi nell’erogazione delle prestazioni.
- Non rilascia la copia firmata della dichiarazione Isee al contribuente.
![risarcimento isee](https://www.cnim.it/wp-content/uploads/2025/02/risarcimento-isee-sbagliato-1.jpg)
Se il Caf commette uno di questi errori, può essere obbligato a pagare le eventuali sanzioni e a risarcire il contribuente per il danno economico subito.
In quali casi un errore nell’ISEE è riconducibile al cittadino?
Non sempre l’errore nella dichiarazione ISEE è imputabile al Caf. Se il contribuente dimentica di comunicare conti correnti, carte prepagate, immobili di proprietà o altri redditi, la responsabilità ricade su di lui.
Se l’omissione viene scoperta dall’Agenzia delle Entrate o dall’Inps, il cittadino potrebbe:
- Dover restituire le agevolazioni ricevute indebitamente.
- Subire sanzioni per dichiarazione infedele.
- Doversi recare nuovamente al Caf per correggere l’errore con una nuova dichiarazione Isee, allungando i tempi di accesso alle prestazioni.
Per evitare questi problemi, è fondamentale controllare attentamente la DSU prima della firma e fornire tutta la documentazione necessaria, inclusi i saldi e le giacenze medie di tutti i rapporti finanziari.
Come richiedere il risarcimento al Caf per un ISEE sbagliato?
Se l’errore è stato commesso dal Caf, è possibile avviare una procedura per ottenere il risarcimento del danno.
Per prima cosa, bisogna raccogliere le prove dell’errore commesso e procurarsi:
- Copia della DSU firmata e rilasciata dal Caf.
- Documentazione che attesti l’errore commesso.
- Eventuali comunicazioni dell’Inps o di altri enti che certificano il problema causato dall’errore.
![risarcimento isee caf](https://www.cnim.it/wp-content/uploads/2025/02/risarcimento-caf-documenti.jpg)
Una volta accertato l’errore, bisogna inviare una comunicazione ufficiale al Caf, tramite raccomandata A/R o PEC, chiedendo la correzione dell’errore o il risarcimento per il danno subito. Il Caf potrebbe accettare la richiesta e procedere alla correzione o al rimborso. In alternativa, potrebbe negare la responsabilità.
Se il Caf non risponde o rifiuta il risarcimento, si può agire per vie legali, rivolgendosi a un avvocato o a un’associazione di consumatori.
Come si corregge un ISEE sbagliato
L’errore nell’ISEE si può correggere in due modi:
- Richiedere una rettifica al Caf, che dovrà inviare una comunicazione alla sede centrale con la delega del cliente e una copia del documento di identità.
- Presentare una nuova DSU con i dati corretti.
Questa operazione può comportare ritardi nell’accesso a bonus e prestazioni, quindi è importante intervenire rapidamente.