In un condominio, tutte le spese di manutenzione del palazzo devono essere condivise, ma vale anche per spese relative alle pulizie?
Quando si vive all’interno di un condominio, occorre seguire specifiche leggi riguardanti la normale e pacifica convivenza tra famiglie. Un condominio è una struttura composta da diversi appartamenti, e gli inquilini sono tenuti a condividere tutte le spese comuni per poter vivere meglio e in modo sereno, rispettando le esigente di tutti i condomini e impegnandosi a mantenere un ambiente pulito e confortevole.
Sono tante le spese da suddividere all’intero di una palazzina e di uno spazio comune. Ci sono quelle relative alla manutenzione del tetto, quelle del cortile con i posti auto, quelle del cancello automatico per l’accesso alla struttura, il portone di entrata, l’ascensore, il rifacimento delle facciate, l’impianto elettrico, i garage e molto altro ancora. Tra tutte queste voci, rientrano anche le pulizie, le quali spesso sono oggetto di accesi dibattiti durante le assemblee condominiali.
Le pulizie condominiali devono essere svolte periodicamente, per mantenere lo stabile pulito e igienizzato. C’è chi si organizza per conto proprio, impegnandosi a pulire il proprio piano, ma generalmente si fa affidamento a un’impresa a cui affidare le pulizie. La scelta relativa all’ingaggio dell’impresa di pulizie non è semplice e spesso crea litigi e stress tra le famiglie.
Naturalmente, più è elevata la qualità del servizio offerto e più è richiesto un compenso elevato che non tutti vogliono o possono sostenere. A seguito dell’assemblea di condomino, si decide la ditta da assumere, ed è l’amministratore di condominio a richiedere i diversi preventivi, per poi sottoporlo all’esame dei condomini. Nella maggior parte dei condomini si chiede il parere di tutti, in altri, invece, è direttamente l’amministratore a scegliere in maniera autonoma l’impresa di pulizie.
Dunque, la scelta del servizio di pulizia all’interno delle palazzine non è regolamentato da una legge specifica. La decisione è vincolata da una legge interna al singolo condominio, nel senso che tutte le famiglie decidono come comportarsi, se scegliere insieme il preventivo migliore oppure delegare il tutto all’amministratore. Se l’amministratore non agisce nell’interesse del condominio e affida il compito a una ditta poco seria, negligente o impreparata, allora i condomini possono richiedere un rimborso.
In base all’articolo 1130 del Codice Civile, l’amministrazione ordinaria di uno stabile è responsabilità dell’amministratore, dunque questa figura può anche agire senza l’autorizzazione dei condomini, i quali sono vincolati ad accettare le sue scelte, in base al medesimo articolo. Al massimo, come accennato, questi possono richiedere un rimborso per danni, se non soddisfatti del lavoro della ditta.
Nonostante i numerosi dibattiti, tutti i condomini devono contribuire alle spese per le pulizie del palazzo. Di solito, chi vive al piano terra protesta perché sporca meno, non utilizzando le scale o gli ascensori, ma tutti devono partecipare alle spese, in proporzione ai millesimi di proprietà. Le spese corrispondono per metà al valore della proprietà di ognuno e per metà in base all’altezza del piano. Tuttavia, le singole palazzine si possono organizzare come meglio credono e dividere le spese secondo altri criteri.
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