Numerosi automobilisti sono rimasti vittime di quella che è stata ribattezzata come la “truffa dei 5 euro”: in cosa consiste e cosa fare per difendersi.
Le truffe sono ormai sempre più diffuse, anche nel nostro Paese. Si tratta di un fenomeno in continua crescita e che si evolve con il passare degli anni prendendo di mira principalmente le persone più fragili o gli anziani.
![Euro](https://www.cnim.it/wp-content/uploads/2025/02/Euro-4.jpg)
Oltre a quelle online e telefoniche, bisogna prestare attenzione alle frodi messe in atto in prima persona dai criminali. Tra queste rientra la cosiddetta “truffa dei 5 euro”, messa in atto presso i distributori di carburante. Numerosi casi sono stati registrati in Francia, ma ultimamente anche in Italia si sono verificati episodi simili. Capiamo come viene perpetrata la truffa ai danni dei cittadini e come difendersi.
Truffa dei 5 euro al distributore, in cosa consiste il raggiro
Durante i mesi scorsi, in Francia, sono stati registrati numerosi casi di quella che è stata ribattezzata come la “truffa dei 5 euro”, un tentativo di frode segnalato anche nel nostro Paese. Questa tipologia di raggiro, come abbiamo anticipato, viene messo in atto presso i distributori di carburante, quasi sempre durante le ore notturne, quando non sono presenti gli addetti.
![Benzina](https://www.cnim.it/wp-content/uploads/2025/02/Benzina-2.jpg)
In particolare, scrivono alcune testate d’oltralpe, i malviventi avvicinano la vittima mentre sta facendo rifornimento di carburante e chiedono aiuto spiegando di non riuscire a rifornirsi con la carta di credito. Nel dettaglio, viene richiesto all’automobilista di poter utilizzare la sua carta di credito in cambio di 5 euro che vengono anche mostrati e, molto spesso, consegnati per rendere la truffa più credibile. A quel punto, se la vittima accetta, il criminale acquista una quantità di carburante molto più alta rispetto ai 5 euro pattuiti.
Automobili aggrediti in caso di rifiuto
In alcuni casi, gli automobilisti che non hanno accettato la richiesta dei malviventi sono stati anche minacciati e aggrediti. I malviventi, difatti, davanti al rifiuto, hanno fatto ricorso alla violenza costringendo la vittima a fare rifornimento alla loro auto.
![Distributore](https://www.cnim.it/wp-content/uploads/2025/02/Distributore-1-1.jpg)
Non solo, approfittando della situazione, alcune volte i criminali hanno anche riempito delle taniche utilizzando la carta del malcapitato. Una truffa, dunque, costata anche alcune centinaia di euro alla vittima, oltre allo spavento.
Come difendersi dalla “truffa dei 5 euro”
Il primo consiglio per proteggersi da questa tipologia di frode, molto diffusa così come quelle messe in atto tramite WhatsApp, è di non accettare mai eventuali proposte di scambio mentre si sta effettuando rifornimento di carburante. In caso di approccio violento bisogna subito chiamare le forze dell’ordine e denunciare l’accaduto. Utile potrebbe essere anche cercare di segnare o ricordare la targa del veicolo usato dai criminali.
Infine, un altro consiglio per gli automobilisti è quello di cercare di evitare il rifornimento, durante le ore notturne, presso stazioni di servizio che si trovano in luoghi isolati.