Numerosi automobilisti sono rimasti vittime di quella che è stata ribattezzata come la “truffa dei 5 euro”: in cosa consiste e cosa fare per difendersi.
Le truffe sono ormai sempre più diffuse, anche nel nostro Paese. Si tratta di un fenomeno in continua crescita e che si evolve con il passare degli anni prendendo di mira principalmente le persone più fragili o gli anziani.
Oltre a quelle online e telefoniche, bisogna prestare attenzione alle frodi messe in atto in prima persona dai criminali. Tra queste rientra la cosiddetta “truffa dei 5 euro”, messa in atto presso i distributori di carburante. Numerosi casi sono stati registrati in Francia, ma ultimamente anche in Italia si sono verificati episodi simili. Capiamo come viene perpetrata la truffa ai danni dei cittadini e come difendersi.
Durante i mesi scorsi, in Francia, sono stati registrati numerosi casi di quella che è stata ribattezzata come la “truffa dei 5 euro”, un tentativo di frode segnalato anche nel nostro Paese. Questa tipologia di raggiro, come abbiamo anticipato, viene messo in atto presso i distributori di carburante, quasi sempre durante le ore notturne, quando non sono presenti gli addetti.
In particolare, scrivono alcune testate d’oltralpe, i malviventi avvicinano la vittima mentre sta facendo rifornimento di carburante e chiedono aiuto spiegando di non riuscire a rifornirsi con la carta di credito. Nel dettaglio, viene richiesto all’automobilista di poter utilizzare la sua carta di credito in cambio di 5 euro che vengono anche mostrati e, molto spesso, consegnati per rendere la truffa più credibile. A quel punto, se la vittima accetta, il criminale acquista una quantità di carburante molto più alta rispetto ai 5 euro pattuiti.
In alcuni casi, gli automobilisti che non hanno accettato la richiesta dei malviventi sono stati anche minacciati e aggrediti. I malviventi, difatti, davanti al rifiuto, hanno fatto ricorso alla violenza costringendo la vittima a fare rifornimento alla loro auto.
Non solo, approfittando della situazione, alcune volte i criminali hanno anche riempito delle taniche utilizzando la carta del malcapitato. Una truffa, dunque, costata anche alcune centinaia di euro alla vittima, oltre allo spavento.
Il primo consiglio per proteggersi da questa tipologia di frode, molto diffusa così come quelle messe in atto tramite WhatsApp, è di non accettare mai eventuali proposte di scambio mentre si sta effettuando rifornimento di carburante. In caso di approccio violento bisogna subito chiamare le forze dell’ordine e denunciare l’accaduto. Utile potrebbe essere anche cercare di segnare o ricordare la targa del veicolo usato dai criminali.
Infine, un altro consiglio per gli automobilisti è quello di cercare di evitare il rifornimento, durante le ore notturne, presso stazioni di servizio che si trovano in luoghi isolati.
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