Treni sempre in ritardo, quando puoi ricevere il rimborso e come fare a ottenerlo

Treni sempre in ritardo: quando è possibile ricevere un rimborso, e come fare per ottenerlo

Il collegamento ferroviario, mai come in questi ultimi mesi, è parso essere nell’occhio del ciclone. Tra ritardi anche di svariate ore, scioperi continui, ma anche episodi come il tentativo di sfondamento di una centralina a Roma Aurelia, avvenuto qualche settimana fa, contribuiscono a mantenere alta l’attenzione sulla questione treni.

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Treno in ritardo (Cnim.it)

Mezzi di trasporto che, va precisato, creano problematiche enormi soprattutto a quelle migliaia di lavoratori che, ogni giorno, devono usufruire del servizio per recarsi nei luoghi di lavoro.

Come fare, quindi, quando il mezzo che dovremmo prendere accumula svariati minuti di ritardo? C’è possibilità di ottenere un rimborso, oppure faremmo meglio a rinunciarci già in partenza? Ecco tutto ciò che devi sapere.

Treno in ritardo? Quando ti aspetta un rimborso

Un rimborso, innanzitutto, è il mezzo attraverso cui la compagnia ferroviaria di riferimento cerca di “attenuare” i danni arrecati al passeggero per via di un disservizio. Ma veniamo a una domanda cruciale: come funzionano i rimborsi per quanto concerne Trenitalia?

Il risarcimento, nella fattispecie, viene garantito nel momento in cui la causa del disagio è attribuibile alla società ferroviaria; non al passeggero, dunque, e non a cause esterne che la stessa non potesse prevedere. Tra i disagi che la Corte di Cassazione, in recenti sentenze, ha indicato come passibili di risarcimento vi sono: mancata assistenza; mancato avviso; prevedibilità del disagio.

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Come funzionano i rimborsi del treno (Cnim.it)

A ciò si devono aggiungere i minuti di ritardo accumulati dal convoglio, nonché la collocazione dei passeggeri (se questi ultimi, in sostanza, fossero in condizioni dignitose o meno). Deve inoltre, sempre secondo quando riferito dalla Cassazione, esserci un nesso causale tra disservizio e disagio, come nel caso di passeggeri che rimangano svariate ore bloccati in un vagone, ad esempio, per condizioni meteo avverse.

Come funziona il rimborso: novità dal primo gennaio

Dal primo gennaio 2025, Trenitalia ha introdotto un’importante novità per quanto concerne i rimborsi. Ha infatti stabilito l’introduzione del rimborso automatico del biglietto di viaggio, a fronte di ritardi che superino i 60 minuti. Una novità, va specificato, che vale soltanto per le linee regionali, e non per l’alta velocità.

Il rimborso, ovviamente, funziona secondo specifici passaggi. Innanzitutto, la somma verrà rimborsata solo a condizione che il passeggero abbia effettuato l’acquisto tramite carta di credito o bancomat. L’accredito, inoltre, verrà effettuato entro 30 giorni dal viaggio e sullo stesso strumento usato per il pagamento, ma solo, come già specificato, in caso di ritardi di oltre 60 minuti.

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Treni regionali: la novità dal primo gennaio (Cnim.it)

Cosa devono fare i passeggeri, dal canto loro? Assolutamente nulla. I rimborsi, in caso di ritardi, vengono infatti erogati automaticamente, senza che il passeggero debba compilare una specifica richiesta.

Risarcimento: quando non è possibile richiederlo

Il risarcimento del biglietto, ciò nonostante, non è previsto quando i danni causati al passeggero derivino non dall’evento specifico, ma da un insieme di disservizi considerati nel complessivo. Dinanzi al tribunale, quindi, le prove portate dal passeggero potrebbero rivelarsi fondamentali per la valutazione del caso specifico.

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