Ormai paghiamo tutto a rate, evitando di sborsare subito e tutta in una volta una cifra più o meno grande, ma conviene davvero?
Il pagamento rateizzato ormai è entrato a far parte della nostra cultura. Da qualche decennio, tutte le aziende offrono la possibilità di acquistare un determinato prodotto pagandolo in piccole rate. Tuttavia, il pagamento rateizzato è diventato predominante soltanto negli ultimi anni, dove tutto, o quasi, viene acquistato pagando piccole somme mensili, tanto per non destabilizzare l’economia di una famiglia.
Il fatto è che, rispetto ai decenni passati, oggi si fanno molti più acquisti, inoltre fast fashion e tecnologie continue immettono sul mercato miliardi di prodotti. Prodotti costosi o economici, utili e meno utili, ma che comportano un certo peso economico sulle spalle delle famiglie, le quali non navigano certo nell’oro, e così optano per un acquisto rateizzato. Si tratta di una questione finanziaria, ma anche psicologica.
Ormai si acquistano a rate anche prodotti di poche decine di euro. Piccoli elettrodomestici, smartphone, accessori elettronici, mobili e prodotti per la casa, fino ad arrivare a spese più importanti, come l’acquisto di un’automobile oppure di una casa. Certamente, acquistare a rate permette di non sborsare in una sola volta una somma che può incidere profondamente sull’economia di una famiglia.
Acquistare a rate è diventata un’abitudine sempre più diffusa tra i consumatori, poiché dona una percezione di pagamento più leggera e serena. Spesso se ne abusa, del tipo che anche un prodotto da 70 euro oggi può essere pagato comodamente a rate, magari rate da 7 euro al mese. Ma ha senso tutto ciò? Il concetto di pagare un bene o un servizio in pagamenti dilazionati permette al cittadino di far fronte a spese difficili da affrontare in un’unica soluzione.
Tuttavia, il ricorso eccessivo a questa forma di pagamento comporta esborsi maggiori, poiché si pagano gli interessi, e ciò comporta anche dei rischi nella gestione generale del budget. Si paga tutto in piccole rate, ma a fine mese, se non si gestisce bene il denaro, ecco che ci si ritrova a pagare molteplici rate, per un totale non di poco conto. Ci si indebita, e spesso non è conveniente.
L’indebitamento oggi è uno stile di vita: l’inflazione, i bene sempre più costosi, gli stipendi congelati a 30 anni fa e spesso molto bassi, le incertezze sul futuro, tutto ciò porta il consumatore a pagare a rate, indebitandosi. Se il pagamento rateizzato è forse eccessivo per i prodotti economici, non si può fare altrimenti (a meno che non si è milionari) per l’acquisto di beni importanti, come l’automobile, il mutuo di casa o gli studi universitari.
Prima di effettuare un qualsiasi pagamento, occorre comprendere quali sono i vantaggi e gli svantaggi di queste scelte finanziarie. I vantaggi del pagamento rateizzato li abbiamo accennati, tuttavia conviene pagare a rate solo per l’acquisto di beni durevoli nel tempo, come appunto elettrodomestici, smartphone di alta fascia, automobili o case, venduti a prezzi elevati, ma che in teoria sono destinati a durare molti anni.
Le rate permettono di evitare un impatto forte sulle proprie finanze, e di pianificare le spese a lungo termine. I finanziamenti a tasso zero ovviamente sono i più convenienti, inoltre pagare a rate può avere effetti positivi sulla propria storia creditizia. Pagare regolarmente, infatti, comporta una certa fiducia nel cliente, e quindi facilita l’erogazione di eventuali prestiti da parte delle banche.
Tuttavia, tra gli svantaggi si segnalano i costi di interesse, che fanno lievitare il prezzo finale del prodotto acquistato, senza contare che si rischia di gestire male il proprio denaro, accumulando debiti. Infine, il pagamento dilazionato favorisce gli acquisti impulsivi, ed è una metodologia di marketing, nonché psicologica, sfruttata dalle aziende e dai negozi.
Fare debiti non sempre è una buona idea, ma a volte è necessario. Esistono infatti anche i “debiti buoni”, come quelli legati al mutuo di casa, o alle spese per l’istruzione, o al finanziamento per avviare un’attività, poiché il debito si può trasformare, con il tempo, in un aumento di valore del bene. Tra i “debiti cattivi”, invece, rientrano gli acquisti rateizzati per i beni che hanno vita breve e che poi si gettano via.
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