Autovelox non omologato, la multa devi pagarla lo stesso: sentenza storica

Sentenza storica in Italia: anche se l’autovelox non è omologato dovrai pagare la multa, ecco cosa è successo.

La questione delle multe stradali rilevate tramite autovelox continua a far discutere, soprattutto dopo la recente circolare del Ministero degli Interni che impone ai prefetti di rigettare i ricorsi contro le sanzioni per eccesso di velocità.

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Autovelox non omologato, la multa devi pagarla lo stesso: sentenza storica – cnim.it

Una decisione che si scontra direttamente con quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, che aveva chiarito che le multe sono nulle se il dispositivo non è omologato, ma solo approvato.

Questo nuovo intervento ministeriale sta generando un forte dibattito tra esperti del settore, automobilisti e associazioni per la tutela dei consumatori. Ma cosa cambia davvero per chi riceve una multa da un autovelox non omologato?

Cassazione vs Ministero: il nodo dell’omologazione degli autovelox e le multe

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 10505 del 19 aprile 2024, aveva stabilito che una multa per eccesso di velocità non è valida se rilevata da un dispositivo che non sia stato testato e omologato, ma semplicemente approvato.

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Cassazione vs Ministero: il nodo dell’omologazione degli autovelox e le multe – cnim.it

Il Codice della Strada, all’articolo 142, distingue infatti tra le due procedure, spiegando che l’omologazione è un processo più rigoroso, che prevede test approfonditi in laboratorio sul prototipo di un dispositivo per verificarne l’affidabilità e la precisione. Mentre l’approvazione è una procedura semplificata che non prevede test approfonditi, ma si basa su una verifica formale della conformità alle regole tecniche.

Negli anni, molti Comuni hanno installato autovelox soltanto approvati, ritenendoli validi per il rilevamento della velocità. Ma con la sentenza della Cassazione, è stato sancito che le multe elevate con questi dispositivi non sono legittime.

La risposta del Ministero: i ricorsi vanno respinti

Dopo la decisione della Cassazione, il Ministero degli Interni ha chiesto un parere all’Avvocatura Generale dello Stato, arrivando alla conclusione opposta: approvazione e omologazione sarebbero sostanzialmente la stessa cosa.

La circolare ministeriale del 23 gennaio 2025 afferma infatti che entrambi i procedimenti prevedono un’istruttoria tecnico-amministrativa per verificare che i dispositivi rispettino gli standard richiesti. Inoltre, entrambi i processi sono gestiti dallo stesso ente, ovvero il Ministero dei Trasporti.

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La risposta del Ministero: i ricorsi vanno respinti – cnim.it

Partendo da questa interpretazione, il Ministero ha quindi ordinato ai prefetti di respingere i ricorsi presentati dagli automobilisti e di impugnare le sentenze dei giudici di pace che danno ragione ai cittadini.

Cosa fare se si riceve una multa con un autovelox non omologato?

A questo punto, gli automobilisti si trovano di fronte ad una scelta difficile. La Cassazione ha chiarito che le multe basate su autovelox non omologati sono nulle, ma il Ministero impone ai prefetti di non accogliere i ricorsi.

Questo significa che per ottenere l’annullamento della sanzione sarà necessario arrivare fino in Cassazione, un percorso che richiede tempi lunghi e costi elevati.

Chi decide di fare ricorso dovrà quindi valutare bene i costi e i benefici. In alternativa, prima di impugnare la multa, è fondamentale verificare se l’autovelox sia stato effettivamente omologato o se sia solo approvato.

Di fronte a questa situazione, molte persone potrebbero scegliere la strada più semplice: pagare la multa ed evitare di affrontare un percorso legale lungo e incerto. Ma una cosa è certa: la battaglia tra Cassazione e Ministero rimane aperta e potrebbe avere ulteriori sviluppi nei prossimi mesi.

Intanto, con il Codice della Strada modificato, molti automobilisti presto potrebbero ricevere una multa salatissima: ne abbiamo parlato in questo articolo.

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