Una perdita immane devasta in maniera ulteriore la famiglia di Giulia Cecchettin. Il lutto dolorosissimo è avvenuto nel corso delle scorse ore ed è qualcosa di insopportabile.
Giulia Cecchettin, chiunque conosce la vicenda della ragazza uccisa alla fine del 2023. Era il mese di novembre quando il suo ex fidanzato Filippo Turetta, lasciato da lei appena pochi giorni prima, le chiese di potersi vedere. Ma quell’incontro non era altro che una trappola ordita dal giovane, che aveva studiato tutto quanto nei minimi particolari. Il pm, nel processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, ha parlato di premeditazione lunga giorni da parte di Turetta.
Il pubblico ministero ha formalizzando per lui le accuse di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, oltre che di sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. La sentenza si è chiusa con l’ergastolo per Turetta, anche se le sopra citate aggravanti di crudeltà e stalking non sono state riconosciute. Cosa che ha deluso in tanti, famiglia di Giulia Cecchettin compresa.
Gino Cecchettin, padre di Giulia, qualche anno fa aveva perso anche la moglie Monica Camerotto, che si era spenta ad appena 51 anni a causa di una brutta malattia. Ora però ad andarsene è stata la mamma, la signora Carla Gatto. Che di Giulia Cecchettin era la nonna paterna. La donna si è spenta a 76 anni ed a nulla è valso il ricovero in ospedale al quale i parenti l’avevano fatta sottoporre con urgenza. Carla Gatto si era sentita male nel corso della giornata di giovedì 13 febbraio. Appena ventiquattro ore dopo l’anziana è morta.
Anche lei aveva parlato ai media in passato in merito all’orribile delitto del quale sua nipote era stata vittima, chiedendo a gran voce che venisse fatta giustizia. La notizia della scomparsa di Carla Gatto è arrivata direttamente da Gino Cecchettin, il quale ha svelato il triste episodio sui propri profili social. Tanti sono stati, ed ancora sono i messaggi di solidarietà che il padre di Giulia Cecchettin sta ricevendo.
Il caso di Filippo Turetta, accusato di aver aggredito e ucciso Giulia Cecchettin, ha suscitato un acceso dibattito nella società e tra gli esperti di diritto e criminologia. Nonostante l’evidente gravità delle azioni perpetrate, in particolare l’invio di oltre 300 messaggi al giorno alla vittima e l’orribile atto del suo omicidio avvenuto tramite 75 coltellate, non sono state riconosciute le aggravanti di stalking e crudeltà.
Questa decisione potrebbe costituire una sorta di precedente per altre situazioni analoghe che avverranno in futuro. Quando invece è apparso chiaro come entrambi gli aspetti siano stati messi in atto da Turetta, che da par suo si è detto pentito e consapevole di quanto fatto, dichiarando di meritare solo il peggio. Adesso si indaga invece sulla morte di un italiano a Tenerife, avvenuta in circostanze poco chiare.
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