Morti in Rsa a Firenze: il racconto di Lucia che ha perso suo padre Giampiero in poche ore e ora vuole sapere la verità
Sono tre le persone, ospiti di una Rsa in provincia di Firenze, che sono decedute per via di un focolaio di gastroenterite. È per questo che la procura di Firenze ha aperto un fascicolo di inchiesta con le ipotesi di reato di adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari e omicidio colposo.
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La struttura, che fa capo a Sereni Orizzonti spa, è servita dal centro di cottura che opera anche in altre Rsa perché in convenzione con l’Asl e per questo la preoccupazione è tanta. A parlare, al Corriere della Sera, la figlia di una delle vittime.
Lucia, suo padre e la morte in poche ore
Si chiama Lucia ed è la figlia di una delle tre vittime decedute nell’Rsa per via della gastroenterite. La donna, ancora incredula, ha raccontato al Corriere della Sera come sono andati i fatti.
Ricorda il padre, il signor Giampiero di 86 anni, ex magazziniere, come un uomo solare. La notizia che non stesse bene e che fosse stato portato in ospedale è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
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“Lunedì scorso mi hanno chiamato dalla Rsa per dirmi che lo stavano portando in ospedale per vomito e diarrea“ racconta Lucia che nel giro di poche ore ha poi perso suo padre che è morto.
L’esposto ai carabinieri
Lucia racconta di aver ricevuto una telefonata dall’ospedale in cui il medico le diceva di correre perché suo padre sarebbe potuto morire da un momento all’altro. Una morte improvvisa quella di Giampiero per la quale la famiglia, distrutta dal dolore, è in cerca di risposte.
“Abbiamo letto le notizie comparse sui giornali – racconta – Parlavano delle morti sospette in una Rsa per una presunta intossicazione alimentare: non era indicato il nome della struttura ma tutto quello che era successo a mio padre poche ore prima della sua morte mi ha fatto pensare”.
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È questo il motivo che l’ha spinta a fare un esposto ai carabinieri raccontando quello che era successo a suo padre.
Il comportamento dell’Rsa
Come ha gestito la situazione l’Rsa? Lucia dice a chiare lettere di non aver ricevuto nemmeno una telefonata di cordoglio per la scomparsa del padre da parte della struttura che si è preoccupata, invece, di far notificare la fattura di pagamento.
“Ho invece trovato la fattura per i nove giorni di degenza di mio padre: all’incirca 600 euro” ha tuonato precisando anche che, quando moglie e cognata di Gianpiero sono andati in loco per recuperare gli effetti personali, nessuno dal reparto amministrativo ha parlato con loro.