Bonus genitori separati, (forse) dopo 4 anni ci siamo: gli ultimi aggiornamenti

Dopo ben quattro anni dalla dichiarazione del bonus dedicato ai genitori separati, potremmo avere delle belle notizie: questi gli ultimi aggiornamenti.

Sono quattro anni che gli aventi diritto al bonus genitori separati attendono l’aiuto economico promesso. Purtroppo, vari errori di scrittura e pratiche burocratiche hanno finito per bloccare l’erogazione dei fondi. Fortunatamente, sembrerebbe essere visibile la luce in fondo al tunnel: è probabile che questo sia il momento giusto.

bonus genitori separati
Bonus genitori separati, tutte le info (Cnim.it)

Quando è stato dichiarato il bonus genitori separati, si parlava di aiuto immediato. Rivolto ai genitori che da soli si prendono cura dei propri figli e vivono condizioni di difficoltà economica, il bonus contava 800 euro al mese e andava a coprire la mancanza dell’assegno di mantenimento, qualora non fosse stato percepito durante il periodo del Coronavirus.

Bonus genitori separati, finalmente in arrivo: i dettagli

Questo contributo era stato introdotto nel 2021 tramite il decreto Sostegni, destinato a genitori separati o divorziati in condizioni economiche di difficoltà, che non avevano ricevuto denaro dall’altro genitore a causa della crisi legata al Covid.

Tuttavia, a causa di problemi tecnici, requisiti molto rigidi e ritardi nell’approvazione delle domande, questo bonus promesso non è mai stato erogato. Adesso, arriva la notizia dall’INPS a conferma dello sblocco dei fondi. Per i prossimi mesi dovrebbero essere previsti i primi pagamenti.

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Genitori separati, finalmente arriva il bonus (Cnim.it)

Purtroppo, con il bonus genitori separati siamo in presenza di un caso che ha dimostrato quanto la complessità di determinate pratiche burocratiche possa rappresentare un problema e portare in secondo piano lo stato di emergenza che aveva reso indispensabile quell’aiuto economico.

Perché il bonus genitori separati ci ha messo 4 anni ad arrivare

Era stato il governo Draghi a inserire l’agevolazione per genitori separati nel decreto Sostegni. Già nel 2021 il testo appariva piuttosto vago, non venivano menzionate le coppie di fatto e non garantiva che il denaro andasse effettivamente ai figli. I criteri, inoltre, erano poco chiari in fatto di riduzione del reddito.

Ecco che si rese necessario riscrivere la norma, apportare delle modifiche ed inserirla in un nuovo decreto, che fu approvato alla fine del 2021. Invece, il decreto attuativo necessario per distribuire i fondi venne approvato solo alla fine del 2022, con un anno di ritardo sulla tabella di marcia.

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INPS, finalmente si parla del bonus genitori separati (Cnim.it)

La fase operativa che prevedeva la raccolta delle domande fu aperta a febbraio 2024 e chiusa il 31 marzo 2024. Il numero inizialmente previsto si ridusse drasticamente: se i beneficiari potevano essere decine di migliaia di persone, solo 6mila hanno effettivamente avanzato richiesta del bonus. Se questa fase sembrava essere l’ultima e definitiva prima dell’erogazione del bonus, ecco che nuovi intoppi hanno rallentano le pratiche: i controlli sui requisiti d’accesso all’agevolazione, ossia la verifica del reddito e della perdita di guadagno dall’ex coniuge ha avuto bisogno di tempi piuttosto lunghi. Solo adesso, a distanza di un nuovo anno, dopo gli aggiornamenti rilasciati sul bonus mamma, l’INPS dichiara che potremmo essere arrivati al dunque anche per quanto riguarda quello destinato ai genitori separati.

Chi otterrà il bonus genitori separati

Coloro che hanno inviato la domanda, non dovranno far altro che attendere l’erogazione del bonus da parte dell’INPS qualora i requisiti obbligatori siano stati rispettati. Ricordiamo che per ottenere l’agevolazione era necessario: essere genitori separati o divorziati in evidente stato di difficoltà economica; non aver ricevuto sufficiente aiuto economico dall’altro genitore; avere un reddito non superiore a 8174 euro (a proposito, controlla se rientri in questa soglia di reddito per avere accesso a numerosi bonus); aver convissuto con figli minori o maggiorenni con gravi disabilità nel periodo del Covid; dimostrare che l’ex coniuge o convivente abbia perso il lavoro, subito una riduzione economica o l’interruzione della retribuzione per almeno 90 giorni a partire dall’8 marzo 2020.

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